Che cos'è e come si comporta?
L’adenocarcinoma duttale pancreatico è il principale tumore maligno del pancreas, che si sviluppa dalle cellule di tipo “duttale” (ovvero dei dotti pancreatici). Nel 2017 sono stati stimati 13700 nuovi casi in Italia, pari al 4% di tutti i tipi di tumore. Nonostante sia un tumore relativamente raro, è una delle patologie neoplastiche con più alta mortalità; si prevede infatti che entro il 2030 diventerà la seconda causa di morte per neoplasia nel mondo. La sopravvivenza complessiva è dell’8,1% a 5 anni dalla diagnosi. Questi dati sconfortanti sono sicuramente collegati all’aggressività di questa malattia, ma non solo. Un altro fattore determinante è la difficoltà a giungere ad una diagnosi precoce. Nei casi invece in cui il tumore viene diagnosticato precocemente, la chirurgia radicale associata ad un trattamento chemioterapico può portare ad una sopravvivenza che può superare il 25% a 5 anni dalla diagnosi. Inoltre, sempre più evidenze scientifiche ci aiutano a fare dei passi avanti, seppur più piccoli rispetto ad altre neoplasie, per quello che riguarda la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti affetti da questa malattia.
Chi colpisce?
Apparentemente è più frequente in individui di sesso maschile e la sua incidenza aumenta con l’età, sopra i 50 anni. In realtà solo fino al 10% dei pazienti affetti da carcinoma pancreatico ha una storia familiare di malattia. Alcuni casi di familiarità sono collegati a sindromi genetiche (vedi sotto).
Perché compare, quali sono i fattori di rischio?
E’ difficile rispondere a questa domanda; ciò che conosciamo è che esistono alcuni fattori che aumentano il rischio di insorgenza di questa neoplasia. Il primo è l’aumentare dell’età, un altro fattore molto importante è il fumo di sigaretta (si stima che 1 caso su 3 sarebbe evitabile se si abolisse il fumo), così come la dieta ricca di grassi e zuccheri semplici e la scarsa attività fisica, una storia di pancreatite cronica e una storia di diabete. E’ incerto il ruolo dell’alcol, che sembra aumentare il rischio in caso di uso in grosse quantità.
Che sintomi può dare il tumore al pancreas?
I sintomi più frequenti possono essere ittero (colore giallo della cute e delle sclere degli occhi), dolore addominale epigastrico (nella parte alta dell’addome) con o senza irradiazione al dorso, e la comparsa o il peggioramento di un diabete già esistente. Questi sintomi (ad eccezione dell’ittero) sono pertanto aspecifici, e possono portare ad un ritardo nella diagnosi di questo tumore.
Perché viene quasi sempre richiesto di fare una TC e/o RMN quando c’è il sospetto o la conferma di un tumore al pancreas?
La TC e/o la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) con mezzo di contrasto sono le metodiche di “imaging” che consentono di acquisire delle informazioni necessarie per stabilire il successivo percorso di diagnosi o di terapia del paziente. Le informazioni che principalmente interessa rilevare con queste metodiche sono le dimensioni del tumore, il suo rapporto (contatto/infiltrazione) con le vene e le arterie dell’addome e la presenza di eventuali metastasi ai linfonodi o agli organi a distanza (quali fegato, peritoneo o polmone).
Perché viene quasi sempre richiesto di esser sottoposti ad Ecoendoscopia (EUS) quando c’è il sospetto di tumore al pancreas? In cosa consiste?
L’Ecoendoscopia (EUS) consiste in una indagine endoscopica simile alla gastroscopia (accesso con un endoscopio tramite la bocca sino a stomaco e duodeno) che consente, mediante una piccola sonda ecografica attaccata alla punta dello strumento, di eseguire una ecografia da dentro lo stomaco ed il duodeno che permette di visualizzare ecograficamente il pancreas (oltre ad altri organi) da molto vicino e consente di effettuare una “biopsia” (anche spesso chiamata FNB o FNA). In questo modo è possibile studiare in maniera simile alla TC o alla RMN le dimensioni del tumore, i suoi rapporti con i vasi sanguigni, ed eseguire una acquisizione di tessuto che viene inviato per l’analisi citologica o istologica e che ci consente quindi di definire che tipo di malattia abbiamo di fronte.
Come si può trattare il tumore del pancreas?
Il trattamento dipende dallo stadio della malattia, dal suo rapporto con i vasi sanguigni maggiori e dalla presenza o meno di lesioni a distanza (le cosiddette “metastasi”, principalmente al fegato, ai linfonodi, al peritoneo o al polmone). Il vantaggio è collegato al fatto che i migliori risultati si ottengono con un trattamento multimodale, cioè costituito dall’integrazione di più tipi di terapie. Le opzioni sono trattamento chirurgico (resettivo, per togliere il tumore, o palliativo, per migliorare i sintomi collegati al tumore), trattamento chemioterapico, trattamento locoregionale (radioterapico o endoscopico), o la combinazione di questi. In realtà solo circa un quinto dei pazienti (20-25%) potrà essere sottoposto già alla diagnosi ad una chirurgia radicale(ovvero che riesce a togliere tutto il tumore). Pressoché tutti i pazienti dovranno andare incontro ad un trattamento chemioterapico se le condizioni lo permettono.
Se a me o ad un mio caro è stato diagnosticato un tumore del pancreas, a chi posso rivolgermi?
E’ stato dimostrato che il risultato delle terapie per il paziente dipende dalla esperienza del centro dove verrà trattato. Perciò è sempre consigliato che i pazienti si rechino a valutazione in un centro ad alta specializzazione e volume. Le figure mediche principali che si occupano della patologia sono l’oncologo, il chirurgo del pancreas, il gastroenterologo ed il radioterapista.
Per quanto riguarda la chirurgia dei tumori del pancreas, considerato l’alto rischio della chirurgia pancreatica (mortalità fino al 2-3% nei centri esperti) è fondamentale operarsi in un centro esperto.
Inoltre, il trattamento di maggior successo è quello multimodale(ovvero costituito da più terapie nel giusto ordine) e perciò la valutazione del paziente deve essere discussa nell’ambito di un team multidisciplinare costituito dai protagonisti sopracitati e altre figure mediche e infermieristiche qualificate. Generalmente è perciò consigliato rivolgersi ad un centro che metta insieme tutto questo.
Aggiungiamo inoltre questo
link al motore di ricerca dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) per i trial in corso nell’ambito dell’oncologia
Per quanto riguarda la familiarità per tumore del pancreas, andare alla sezione di riferimento del sito, per sapere se si può rientrare nel registro di sorveglianza AISP per gli individui ad alto rischio di tumore al pancreas.