Sono formazioni a contenuto prevalentemente liquido a carico del pancreas. La loro natura dipende dalla tipologia del fluido al loro interno, dalla storia clinica del paziente, dal rapporto con il dotto pancreatico e dalle caratteristiche specifiche della cisti(spessore di parete, presenza di noduli etc..). Pertanto, le formazioni cistiche del pancreas sono di diversi tipi e si dividono in due grandi categorie: le pseudocisti ed i tumori cistici pancreatici. Le pseudocisti sono collegate ad una storia di pancreatiti. Mentrei tumori Cistici sono più frequentemente scoperti casualmente. Si dividono a loro volta in due fondamentali categorie, in base alla presenza o meno di comunicazione con il dotto del pancreas. In caso di non comunicazione sono nella maggior parte dei casi Cistoadenoma Sieroso, Neoplasia Cistica Mucinosa, o più raramente tumore solido pseudopapillare, o NET cistico. Nel caso in cui ci sia una comunicazione le cisti sono chiamate IPMN(neoplasie intraduttali papillari mucinose) che si dividono in tre tipi: del dotto principale (o anche detti “centrali” o “mainduct”), dei dotti secondari (o anche detti “periferici” o “branchduct”) o misti (se interessano entrambi i dotti).
Chi colpiscono? Esistono dei fattori di rischio?
La maggior parte delle neoplasie cistiche viene riscontrata per caso. Si stima che in circa il 3% delle indagini eseguite all’addome(TAC o RMN) per altra motivazione vengano riscontrate delle cisti al pancreas. Questa percentuale aumenta con l’età. La loro presenza è stimata a circa il 20% nelle persone sopra gli 80 anni. Non sono ancora stati identificati dei chiari fattori di rischio per l’insorgenza di queste cisti, anche se si presuppone che i fattori di rischio per malattie al pancreas noti (vedi sopra) possano avere un ruolo sia per quanto riguarda l’insorgenza delle cisti (soprattutto per gli IPMN), sia per quanto riguarda la loro eventuale evoluzione in cisti maligne.
Sono pericolose?
Le neoplasie cistiche pancreatiche sono nella maggior parte dei casi benigne o inizialmente benigne. Raramente possono crescere di dimensioni determinando dei sintomi da compressione delle strutture vicine. La cosa che ci deve far stare attenti però non è tanto questo, quanto la tendenza di alcune di esse a degenerare (ovvero a diventare dei tumori maligni). Questo è caratteristico soprattutto delle cisti a contenuto mucinoso (cistoadenomamucinoso ed IPMN), a differenza delle cisti sierose che sono tendenzialmente benigne. Separato è il discorso per i NET cistici ed i tumori pseudopapillari che sono malattia rare e con peculiare atteggiamento biologico.
Come si fa la diagnosi delle neoplasie cistiche del pancreas?
La diagnosi è nella maggior parte dei casi una diagnosi fatta con esami radiologici (ecografia, TC o Risonanza) eseguiti per altri motivi (diagnosi “occasionale” o “accidentale”). Una rivalutazione di tali esami o l’esecuzione di altri esami (la risonanza in prima battuta, e eventualmente l’ecoendoscopia, sono esami fondamentali per lo studio delle patologie cistiche) ci aiutano a discriminare tra le varie tipologie di cisti e tumori cistici pancreatici. A volte come integrazione a questi esami va fatta una ecoendoscopia con eventuale prelievo del liquido per eseguire analisi di marker su tale liquido ed eventuale analisi citologica, al fine di dirimere che tipo di cisti si ha di fronte.
Anche in questo caso, soprattutto per quanto riguarda l’ecoendoscopia, essendo un esame che dipende dall’esperienza di chi la esegue, va eseguita in centri altamente specializzati. A volte la diagnosi, così come il monitoraggio delle modificazione nel tempo, può essere difficile anche se si dispone di tutte queste metodiche perciò è indispensabile che i pazienti interessati vengano seguiti in centri dedicati alla cura di malattie pancreatologiche.
Che sintomi possono dare?
La maggior parte sono assolutamente asintomatiche e come detto sono scoperte per caso. Raramente se di grosse dimensioni possono provocare sintomi da compressione come ad esempio ittero (colore giallo della cute e delle sclere degli occhi), dolore addominale epigastrico (nella parte alta dell’addome) con o senza irradiazione al dorso (sino ad una vera e propria pancreatite acuta), o da compromissione del funzionamento del restante pancreascome ad esempio la comparsa o il peggioramento di un diabete già esistente o di maldigestione/steatorrea (maldigestione, con feci poco formate ed untuose).
Come vanno trattate?
Prima di decidere un eventuale trattamento bisognerebbe capire che tipo di cisti si ha di fronte, in quanto come spiegato sopra le diverse cisti hanno un diverso potenziale maligno. Tuttavia questo non è sempre possibile. In generale, nella maggior parte dei casi non è necessario alcun trattamento specifico sul momento, ma è necessario eseguire dei controlli nel tempo(con Risonanza o Ecoendoscopia) per osservare l’eventuale evoluzione o stabilità della cisti. L’andamento nel tempo di tali cisti va valutato da personale medico esperto in ambito pancreatologico per giudicare di volta in volta l’atteggiamento più adatto (osservazione, approfondimento con ulteriori esami o chirurgia).
A chi posso rivolgermi, chi può aiutarmi?
Le figure mediche principali che si occupano della patologia sono il gastroenterologo, il chirurgo del pancreas ed il radiologo. Nella maggior parte dei casi le cisti vanno monitorizzate con esami ripetuti nel tempo, secondo protocolli internazionali già stabiliti. Qualora fosse necessario un trattamento chirurgico o l’esecuzione di esami piùparticolari (Ecoendoscopia) si consiglia di rivolgersi ad un centro specializzato.